L’immobile sito in Verona  é, come la maggior parte degli edifici storici  del centro di Verona, il risultato di una continua sovrapposizione di architetture che dall’epoca romana ai giorni nostri si sono avvicendate lasciando più o meno forti tracce del loro susseguirsi.

Di grande interesse la posizione storica dell’immobile che risulta essere stato, insieme agli edifici contigui,  il Palazzo di Federico della Scala .

RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA DEGLI INTERVENTI CONSERVATIVI ESEGUITI


1)INTONACI E SUPERFICI MURARIE


1a) Integrazione / rifacimento intonaco 

Vista la presenza di  un  intonaco pericolante od ammalorato  praticamente su tutta la superficie di facciata  è stato eseguito previa  saggiatura ;

-la demolizione a punta e mazzetta fino al vivo della muratura eventuale scarnitura dei giunti tra pietre e sassi e/o mattoni .

-lavaggio della muratura e stesura di un rinzaffo di malta a base di calce idraulica naturale  ed aerea in dosi appropriate con sabbia di fiume grana medio grossa con caratteristiche di riadesione e plasticità

-stesura di intonaco con malta a base di grassello  per la maggior parte e calce idraulica naturale e sabbia fina

-rasatura finale ,  dove previsto, con intonachino a base di grassello di calce naturale  e terre colorate e sabbia media   tirato  a frattazzo  metallico con tonalità , saturazione cromatiche   come da progetto autorizzato .


1b)Conservazione e restauro campiture  ad affresco

in riferimento alle porzioni  dipinte della facciata ci si è resi conto che tali pitture non risultavano essere in primo luogo affreschi ,  ma delle pitture a tempera che riteniamo eseguite non più di una quarantina di anni or sono che ripetono le precedenti forme ottocentesche. Eseguite con pittura a base di calce data a secco  ormai non rimaneva che una vaga testimonianza sotto lo strato a vista. Molti erano  inoltre i punti in cui lo strato intonacato presentava forti lacune .

In seguito a tutto ciò  tali pitture si sono ritenute  di nessun pregio artistico  ma solo di valore iconografico per la riproposizione del precedente disegno . Per tali superfici , visto lo stato di degrado e le patine superficiali risultando  non consono il restauro e se ne è  riproposta la ridipintura sempre con pitture a calce , come da comunicazione all’ufficio preposto nel giugno del 2006.


1d) Nuove tinteggiature a calce 

Per gli intonaci  di nuova fattura sul Vicolo Chiavica  è stata eseguita la  tinteggiatura  con prodotti a  base di calce naturale  eseguita con pennello e/o rullo  nelle tonalità  chiare del bianco leggermente sporcato come precedente  .


2a) Elementi lapidei teneri (  calcareniti  , arenarie)

In riferimento alle relazione d’intervento proposta , in seguito all’inizio lavori ed all’analisi puntuale della situazione  esistente ,  ed in riferimento all’esecuzione di tassellature  su porzioni di materiali lapidei , si è resa  necessaria la sostituzione di quasi tutta la parte  posta superioriormente  alla quadrifora quattrocentesca a formare i bancali delle finestre soprastanti .

Tali porzioni di bancali ( posti in opera nell’ottocento ) sono stati rivestiti nel tempo con malte cementizie , lamine metalliche ed altro che hanno contribuito al definitivo ammaloramento  delle pietre già disgregate . Come da autorizzazione tali integrazioni sono state eseguite con materiali omogenei agli esistenti ed opportunamente trattate cromaticamente


Per le rimanenti  finestre,  portali ,marcapiani e mensole  in generale il tipo di intervento eseguito corrisponde a quello autorizzazto ed é il seguente:

-rimozione delle eventuali  parti  incongrue , stuccature e rifacimenti non ben integrati con malte cementizie .

- trattamento biocida  con prodotti  antibiotici scelti in base ai dati  ottenuti dalle indagini sulla microflora eseguito a pennello o  mediante nebulizzazione   ,  pulizia con  acqua  e spazzolature  .

-pulizia controllata mediante impacchi solubilizzanti e ripetuti lavaggi con spazzolature , mantenendo parzialmente l’eventuale  patina  prodottasi col tempo  ma con rimozione degli strati delle velature accumulatesi.

-consolidamento in profondità attraverso iniezioni e pennellature , sino a rifiuto , di esteri alcolici dell’acido silicico 

-dove necessario stuccature delle giunzioni  e fessurazioni con stucco eseguito a tono  ( calce idraulica naturale   , grassello di calce , sabbia fina  lavata   e polvere di marmo e/o tufolina , resina acrilica  Primal ac 33  a bassa percentuale)

-dove necessario (per piccole porzioni)  ricostruzione parziale della superficie dei  manufatti degradati  eseguita a tono  ( calce idraulica naturale , grassello di calce , sabbia fina  lavata   e polvere di marmo e/o tufolina , resina acrilica  Primal ac 33  a bassa percentuale) .

Nel caso di lacune di forte spessore o porzioni rilevanti di materiale lapideo incoeso  dove si è danneggiata e resa non leggibile  l’immagine del manufatto  sono state eseguite  parziali tassellature con materiale omogeneo  all’esistente e cromaticamente velato ed armonizzato alle parti antiche : ( vedi bancale quadrifora piano 2°)

- velatura a tono per armonizzare le varie parti  del manufatto a  riproporre il precedente aspetto di mimetismo della calcarenite tale da sembrare pietra rosa /rossa come il materiale delle colonne della quadrifora .