Palazzo Quattrocentesco centro storico verona
Palazzo Quattrocentesco centro storico verona
21 novembre 2006
Di molto interesse la documentazione allegata al progetto dell’Ing Guglielmi , incaricato nella prima metà dell XIX secolo ( 1837/1838) dall’allora proprietario Moisè Bassan.
Dai disegni si nota anche come l’edificio si presentasse prima dei lavori di riorganizzazione del fronte : l’intervento prevedeva una parziale elevazione che insieme allo smontaggio con successivo rimontaggio di alcune elementi importanti ( finestre , quadrifora ...) avrebbe dato unità e regolarità al nuovo palazzo .
Nello stato di fatto al 1837 infatti l’immobile appariva come due unità di altezze diverse e con forometrie disomogenee e disorganizzate : Tracce di un prezioso palazzo quattrocentesco erano testimoniate dalle finestre e dalla bella quadrifora in stile gotico veneziano .
I contorni delle finestre come appaiono ora sono di uno stile classico del veronese come riporta John Ruskin3 nel suo libro the stones of Venice : “....Le finestre del quart’ordine hanno grande ricchezza e una straordinaria beltà a Verona , sia alle origini che al tramonto di quest’arte , proprio perché sono il tipo di finestra più diffuso . Ricorrono assai grandi nel vecchio Palazzo degli Scaligeri e sono frequenti in tutte le vie dalla città. La serie da 4a a 4e mostra gli aspetti più comuni ed i mutamenti del profilo dell’arco ....... 4d la migliore e la più ardita grazie al fantastico ,gagliardo protendersi della cuspide ............. “
Dall’analisi in loco si è notato come, al contrario di quanto ci si poteva aspettare le spalle delle finestre del piano nobile sono in calcarenite con velature ed in un buono stato di conservazione e solo i davanzali lavorati delle due finestre e della quadrifora al piano primo sono , insieme alle colonne, in pietra.
Poichè dal disegno citato erano presenti solo quattro finestre almeno due delle finestre attuali sarebbero dovute essere di nuova esecuzione .
Da una analisi puntuale si è notato in tutto il piano primo un’avvicendarsi di elementi nuovi ( ottocenteschi ) con altri quattrocenteschi e probabilmente altri sempre di antica fattura ma recuperati da altri edifici .. Tutti gli altri contorni delle forature di facciata e modanature sono eseguiti nella medesima calcarenite e di sicura datazione ottocentesca .
Da notare che per problemi statici ( la presenza di un muro portante che divideva le due precedenti unità immobiliari ) la quadrifora originale e quella soprastante hanno le due finestre centrali cieche .
Per il bel portale attualmente presente sul fondo del cortile interno si avanza l’ ipotesi che fosse quello del precedente palazzo quattrocentesco spostato dalla facciata per lasciar posto al nuovo in stile.
L’immobile sito in Verona é, come la maggior parte degli edifici storici del centro di Verona, il risultato di una continua sovrapposizione di architetture che dall’epoca romana ai giorni nostri si sono avvicendate lasciando più o meno forti tracce del loro susseguirsi.
Di grande interesse la posizione storica dell’immobile che risulta essere stato, insieme agli edifici contigui, il Palazzo di Federico della Scala .
RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA DEGLI INTERVENTI CONSERVATIVI ESEGUITI
1)INTONACI E SUPERFICI MURARIE
1a) Integrazione / rifacimento intonaco
Vista la presenza di un intonaco pericolante od ammalorato praticamente su tutta la superficie di facciata è stato eseguito previa saggiatura ;
-la demolizione a punta e mazzetta fino al vivo della muratura eventuale scarnitura dei giunti tra pietre e sassi e/o mattoni .
-lavaggio della muratura e stesura di un rinzaffo di malta a base di calce idraulica naturale ed aerea in dosi appropriate con sabbia di fiume grana medio grossa con caratteristiche di riadesione e plasticità
-stesura di intonaco con malta a base di grassello per la maggior parte e calce idraulica naturale e sabbia fina
-rasatura finale , dove previsto, con intonachino a base di grassello di calce naturale e terre colorate e sabbia media tirato a frattazzo metallico con tonalità , saturazione cromatiche come da progetto autorizzato .
1b)Conservazione e restauro campiture ad affresco
in riferimento alle porzioni dipinte della facciata ci si è resi conto che tali pitture non risultavano essere in primo luogo affreschi , ma delle pitture a tempera che riteniamo eseguite non più di una quarantina di anni or sono che ripetono le precedenti forme ottocentesche. Eseguite con pittura a base di calce data a secco ormai non rimaneva che una vaga testimonianza sotto lo strato a vista. Molti erano inoltre i punti in cui lo strato intonacato presentava forti lacune .
In seguito a tutto ciò tali pitture si sono ritenute di nessun pregio artistico ma solo di valore iconografico per la riproposizione del precedente disegno . Per tali superfici , visto lo stato di degrado e le patine superficiali risultando non consono il restauro e se ne è riproposta la ridipintura sempre con pitture a calce , come da comunicazione all’ufficio preposto nel giugno del 2006.
1d) Nuove tinteggiature a calce
Per gli intonaci di nuova fattura sul Vicolo Chiavica è stata eseguita la tinteggiatura con prodotti a base di calce naturale eseguita con pennello e/o rullo nelle tonalità chiare del bianco leggermente sporcato come precedente .
2a) Elementi lapidei teneri ( calcareniti , arenarie)
In riferimento alle relazione d’intervento proposta , in seguito all’inizio lavori ed all’analisi puntuale della situazione esistente , ed in riferimento all’esecuzione di tassellature su porzioni di materiali lapidei , si è resa necessaria la sostituzione di quasi tutta la parte posta superioriormente alla quadrifora quattrocentesca a formare i bancali delle finestre soprastanti .
Tali porzioni di bancali ( posti in opera nell’ottocento ) sono stati rivestiti nel tempo con malte cementizie , lamine metalliche ed altro che hanno contribuito al definitivo ammaloramento delle pietre già disgregate . Come da autorizzazione tali integrazioni sono state eseguite con materiali omogenei agli esistenti ed opportunamente trattate cromaticamente
Per le rimanenti finestre, portali ,marcapiani e mensole in generale il tipo di intervento eseguito corrisponde a quello autorizzazto ed é il seguente:
-rimozione delle eventuali parti incongrue , stuccature e rifacimenti non ben integrati con malte cementizie .
- trattamento biocida con prodotti antibiotici scelti in base ai dati ottenuti dalle indagini sulla microflora eseguito a pennello o mediante nebulizzazione , pulizia con acqua e spazzolature .
-pulizia controllata mediante impacchi solubilizzanti e ripetuti lavaggi con spazzolature , mantenendo parzialmente l’eventuale patina prodottasi col tempo ma con rimozione degli strati delle velature accumulatesi.
-consolidamento in profondità attraverso iniezioni e pennellature , sino a rifiuto , di esteri alcolici dell’acido silicico
-dove necessario stuccature delle giunzioni e fessurazioni con stucco eseguito a tono ( calce idraulica naturale , grassello di calce , sabbia fina lavata e polvere di marmo e/o tufolina , resina acrilica Primal ac 33 a bassa percentuale)
-dove necessario (per piccole porzioni) ricostruzione parziale della superficie dei manufatti degradati eseguita a tono ( calce idraulica naturale , grassello di calce , sabbia fina lavata e polvere di marmo e/o tufolina , resina acrilica Primal ac 33 a bassa percentuale) .
Nel caso di lacune di forte spessore o porzioni rilevanti di materiale lapideo incoeso dove si è danneggiata e resa non leggibile l’immagine del manufatto sono state eseguite parziali tassellature con materiale omogeneo all’esistente e cromaticamente velato ed armonizzato alle parti antiche : ( vedi bancale quadrifora piano 2°)
- velatura a tono per armonizzare le varie parti del manufatto a riproporre il precedente aspetto di mimetismo della calcarenite tale da sembrare pietra rosa /rossa come il materiale delle colonne della quadrifora .